
Negli ultimi anni in Romania la normativa fiscale relativa al mercato immobiliare è stata soggetta a molteplici modifiche, tra cui l’Ordinanza governativa 16/2022, la Legge 296/2023, Ordinanza governativa di emergenza115/2023 e l’Ordinanza governativa di emergenza n. 156/2024.
Alcune di queste sono riportate di seguito.
- C’è stata una riduzione della soglia per il regime delle microimprese per il 2024 da 1 milione di euro a 500.000 euro, portando circa 8.000 aziende a passare all’imposta generale sugli utili del %percento. Tale soglia è stata ulteriormente ridotta a 250.000 euro per il 2025 e 100.000 euro per il 2026. Il governo si è impegnato con la Commissione Europea ad abbassare gradualmente la soglia di fatturato per le aziende per qualificarsi per l’imposta del 3% sul reddito delle microimprese da 500.000 euro a 88.500 euro entro il 2027.
- A partire dal 1° gennaio 2024, l’aliquota d’imposta sul reddito delle microimprese è passata all’1%, nella misura in cui i ricavi non superano i 60.000€ e la microimpresa non svolge determinate attività regolamentate dal Codice fiscale, oppure al 3% per le microimprese con ricavi superiori a 60.000€ o che svolgono determinate attività (ad esempio, alberghi, ristoranti e IT).
- Sono state aggiunte due nuove condizioni affinché una società possa essere considerata una microimpresa: deve avere azionisti che possiedono, direttamente o indirettamente, più del 25 per cento del valore o del numero di azioni o diritti di voto e deve essere l’unica entità giuridica determinata dagli azionisti come soggetta all’imposta sulle microimprese e aver presentato i propri bilanci annuali nei tempi previsti.
- L’imposta sul reddito delle microimprese diventa facoltativa, essendo applicabile in base a determinate condizioni, quali:
- avere almeno un dipendente;
- il reddito derivante da attività di consulenza o gestione è inferiore al 20 per cento del reddito totale; e
- gli azionisti che detengono meno del 25 per cento dei titoli di partecipazione in più di tre società rumene che hanno i requisiti per applicare l’imposta sul reddito delle microimprese.
- Un’imposta minima sul fatturato dell’1% è applicabile alle società con un fatturato superiore a €50.000.000. Per gli istituti di credito, l’imposta sul fatturato sarà del 2% dal 1° gennaio 2024 al 31dicembre 2025 e dell’1% dal 1° gennaio 2026. Le società nei settori del petrolio e del gas pagheranno, oltre all’imposta sul reddito delle società, un’imposta specifica sul fatturato dello 0,5%.
- È stato ampliato l’elenco delle persone giuridiche non soggette all’imposta sui redditi delle microimprese (ad esempio, le attività bancarie).
- Sono state apportate modifiche al sistema IVA (ad esempio, l’IVA sarà applicata al 9 % sui servizi di alloggio, ristorazione e catering, sulla fornitura e installazione di pannelli fotovoltaici, pannelli solari termici, pompe di calore e altri sistemi di riscaldamento ad alta efficienza).
- Le aziende hanno l’obbligo di accettare pagamenti elettronici (ad esempio, per le attività al dettaglio e all’ingrosso e per i fornitori di servizi con un fatturato annuo superiore a 10.000 €).
- L’aliquota d’imposta sui dividendi pagati tra società rumene e a soggetti non residenti è aumentata dal 5 all’8%.
- Le autorità locali possono aumentare le imposte locali in base a criteri individuali (ad esempio esigenze economiche, sociali, geografiche, urbane o di bilancio locale).
- Dal 1° gennaio 2024 tutte le aziende B2B e le organizzazioni non governative dovranno caricare le proprie fatture nel sistema e-Factura.
- Le persone fisiche che non sono in grado di rendere conto della provenienza del denaro in loro possesso e non lo hanno dichiarato, pagheranno un’imposta pari al 70%, anziché al 16%, a partire dal 1° giugno 2024.
Altri aspetti rilevanti
Le nuove norme sugli adeguamenti dei prezzi nei contratti di appalti pubblici prevedono che i prezzi dei materiali saranno aggiornati, tramite un coefficiente di adeguamento, per qualsiasi aumento o diminuzione del costo dei materiali su cui è basato il prezzo del contratto. I contratti standard FIDIC non rientrano nell’ambito di applicazione di queste norme.
Nel 2022 la normativa sugli appalti pubblici è stata modificata più volte. 39 delle modifiche consistono in:
- nuove norme sugli adeguamenti dei prezzi dovuti all’aumento dei prezzi nei mercati dell’energia elettrica e del gas naturale, dei carburanti e del trasporto delle merci, con impatto diretto sulla produzione e distribuzione di tutti i prodotti utilizzati nell’edilizia;
- una correlazione tra la normativa sugli appalti pubblici e quella sugli appalti pubblici verdi; e
- emendamenti per accelerare i progetti infrastrutturali di interesse nazionale e facilitare gli investimenti pubblici (ad esempio, raddoppiando il valore delle soglie per gli acquisti diretti, nuove disposizioni relative al metodo di acquisizione diretta di prodotti e servizi).