Portogallo: Gli investimenti diretti esteri

Home / Blog / Portogallo: Gli investimenti diretti esteri

Le transazioni che coinvolgono persone fisiche o giuridiche straniere che consentono il controllo diretto o indiretto su asset strategici siti in Portogallo possono essere soggette a controllo.

In Portogallo, il Consiglio dei ministri ha il potere di opporsi all’acquisizione di infrastrutture o assets strategici da parte di persone fisiche o giuridiche non appartenenti all’Unione Europea o allo SEE. Cio’ e’ consentito al fine di garantire la sicurezza pubblica, e solo in circostanze eccezionali e con decisione motivata.

Le operazioni opponibili sono quelle ritenute tali da mettere in pericolo la difesa e la sicurezza nazionale o la fornitura di servizi fondamentali per l’interesse nazionale.

Nello specifico, secondo la legge portoghese sugli Investimenti Diretti Esteri (DL 138/2014), il governo portoghese può opporsi agli investimenti:

  • effettuati da residenti al di fuori dell’UE o dello SEE o da persone giuridiche direttamente o indirettamente controllate da residenti al di fuori dell’UE o dello SEE;
  • che consentono, direttamente o indirettamente, il controllo diretto o indiretto;
  • su asset strategici, definiti come infrastrutture chiave o asset relativi alla difesa e alla sicurezza nazionale o alla fornitura di servizi essenziali nei settori dell’energia, dei trasporti o delle comunicazioni.

La legge portoghese sugli Investimenti Esteri Diretti (IDE) non richiede la notifica obbligatoria di alcuna transazione, ma il potenziale acquirente può, su base volontaria, richiedere una conferma ex ante che non sarà emessa una decisione di opposizione alla realizzazione della transazione.

Non esiste un modulo ufficiale per tale richiesta, ma quest’ultima deve includere la descrizione completa dei termini dell’operazione prevista.

Se il governo non avvia una procedura di accertamento entro 30 giorni lavorativi decorrenti dalla data della richiesta, si considera emesso un provvedimento di non opposizione.

Se non viene richiesta alcuna conferma ex ante, un riesame della transazione può essere avviato d’ufficio entro 30 giorni lavorativi dalla conclusione della transazione o dalla data in cui diventa pubblicamente nota.

Ai sensi della legge, il governo portoghese ha il potere di riesaminare qualsiasi transazione che comporti il controllo di asset strategici. Non esiste una soglia finanziaria per gli investimenti che possono essere sottoposti a revisione ai sensi della legge portoghese sugli IDE.

La revisione si concentrerà sulla natura dell’attività da acquisire e sulle parti coinvolte nella transazione. Nel caso in cui una transazione sia soggetta a screening, i criteri che determineranno l’opposizione alla transazione includono, tra i vari fattori, il track record dell’acquirente e il paese in cui il l’acquirente è domiciliato o al quale è in qualche modo collegato.

La legge portoghese sugli IDE fornisce esempi di alcune situazioni in cui esiste una minaccia per la difesa, la sicurezza nazionale e la fornitura di servizi essenziali.

Secondo la legge, le operazioni che comportano, direttamente o indirettamente, l’acquisizione del controllo, diretto o indiretto, da parte di una o più persone di paesi non appartenenti all’Unione Europea, possono pregiudicare la difesa e la sicurezza nazionale, quando:

  • Esistono seri indizi dell’esistenza di legami tra l’acquirente e paesi terzi che non riconoscono o rispettano i principi fondamentali dello stato di diritto democratico, che rappresentano un rischio per la comunità internazionale a causa della natura delle loro alleanze o che intrattengono rapporti con organizzazioni criminali o terroristiche o con persone legate a tali organizzazioni, tenuto conto delle posizioni ufficiali dell’Unione Europea in materia;
  • L’acquirente ha, in passato, utilizzato la posizione di controllo detenuta su altri asset per creare gravi difficoltà alla regolare erogazione dei servizi pubblici essenziali nel Paese in cui erano ubicati, nonché nei Paesi limitrofi, oppure non garantisce l’allocazione principale dei beni;
  • L’operazione comporta un cambio di destinazione degli asset strategici.

In caso di decisione di opposizione, si considerano nulli tutti gli atti giuridici e le operazioni relative all’operazione in questione, ivi compresi quelli relativi allo sfruttamento economico o all’esercizio di diritti sui beni o sui soggetti che li controllano.

Secondo la procedura prevista dalla legge portoghese, il processo può richiedere circa 100 giorni lavorativi dalla conclusione della transazione o dalla data in cui diventa pubblicamente nota.

In particolare, la revisione dell’operazione deve essere avviata entro 30 giorni lavorativi dalla conclusione dell’operazione o dalla data in cui diventa di dominio pubblico o previa richiesta di conferma ex ante.

Gli investitori sono invitati a presentare le informazioni e i documenti rilevanti all’organo di governo competente per l’area in cui si trova l’asset strategico in questione, entro dieci giorni lavorativi.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del governo competente per l’area in cui è sito l’asset strategico in questione, può decidere di opporsi all’operazione fino a 60 giorni lavorativi dalla consegna delle informazioni richieste – l’assenza di decisione entro lo stesso termine vale come decisione di non opposizione.

Questa procedura può richiedere più tempo qualora si renda necessario l’intervento di altri Stati membri o della Commissione europea.

Qualsiasi decisione di opposizione è soggetta a controllo giurisdizionale da parte dei tribunali amministrativi. L’impugnazione della decisione di opposizione non ha effetto sospensivo sulla stessa.