Unione europea: Direttive UE sui conti di pagamento

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La Commissione europea ha pubblicato la relazione, a lungo rinviata, al parlamento europeo e al Consiglio dell’UE sull’applicazione della direttiva sui conti di pagamento (PAD). I risultati sono, in linea generale, postivi e al momento non e’ stata presentata alcuna proposta legislativa di modifica. Non si escludono tuttavia modifiche alla direttiva, ad esempio per tenere conto della linee guida dell’EBA sull’interazione tra la PAD e le norme antiriciclaggio delle misure di inclusione il rafforzamento delle misure di inclusione finanziaria relative alla commissione per i conti bancari di base.

La revisione della Commissione era originariamente prevista per il 18 settembre 2019, ai sensi dell’articolo 28 della PAD. Nella relazione la Commissione spiega che il ritardo e’ dovuto alla necessità di garantire l’applicazione della direttiva per un certo periodo di tempo. Un altro fattore di ostacolo e’ stato la mancanza di dati disponibili e comparabili da parte degli Stati membri.

Oltre a raccogliere dati/informazioni dagli stati membri e a completare il primo rapporto sulla raccolta di dati specifici sul conto di pagamento da parte degli stati membri ai sensi dell’articolo 27 della PAD, la commissione ha avviato due studi a sostegno della sua relazione di revisione:

  • Studio Deloitte sul mercato dei conti di pagamento nell’UE (Studio Deloitte 1), che ha riguardato 16 stati membri e che ha valutato la PAD e fornito input per la valutazione della sua applicazione;
  • Studi Deloitte sugli strumenti volti a facilitare il cambio di conto e l’apertura transfrontaliera di conti di pagamento sul mercato dell’Unione Europea (Studio Deloitte 2), che ha valutato possibili nuovi strumenti per facilitare il passaggio da un conto all’altro e che è servito come base per la valutazione della relazione sulle possibile misure aggiuntive per facilitare il passaggio sa un conto all’altro.

La Commissione osserva che i tre obiettivi della PAD sono :

  • Creare trasparenza e garantire la comparabilita’ delle commissioni dei conti di pagamento;
  • garantire ai consumatori l’accesso ai conti di pagamento (con caratteristiche di base);
  • facilitare il cambio di conto di pagamento.

Il rapporto di revisione della commissione ha concluso che:

La trasparenza e la comparabilità delle commissione sui conti di pagamento sonomigliorate, ma permane tuttavia la frammentazione normativa. La PAD ha contribuito a creare trasparenza e comparabilità delle commissioni sui conti di pagamento. In particolare, ha garantito un livello minimo di armonizzazione (che e’ parzialmente uniforme a livello europeo), modelli comuni per la rendicontazione della commissione legale ai conti di pagamento, un processo di cambio di fornitore uniforme e un diritto di accesso a livello europeo ai conti di pagamento con caratteristiche di base (PABF).Tuttavia, alcuni stati membri hanno creato un ulteriore strato di nuova legislazione nel recepire la PAD, piuttosto che sostituire la legislazione esistente, rendendo il quando normativo nazionale ed europeo più frammentato. La più importante conseguenza involontaria e’ la duplicazione dei documenti sui livelli di commissione dei conti di pagamento negli stati membri in cui esistevano già documenti con le stesse informazioni. La commissione ha preso nota di questo e di altri problemi identificati (ad esempio, la diversa interpretazioni di “offerte a pacchetto” nei vari stati membri) per l’eventuale revisione della PAD.

La commissione sottolinea che vi sono ancora alcuni aspetti che richiedono miglioramenti. La trasparenza e il confronto transfrontaliero non sono ancora possibili a causa delle differenze nella terminologia utilizzata e della barriere linguistiche.

L’accesso ai conti bancari di base è stato favorito dalla PAD, ma con risultati variabili tra gli Stati membri e l’interazione della PAD con i requisiti antiriciclaggio è fonte di preoccupazione.

Per promuovere l’inclusione finanziaria, l’articolo 16 della PAD stabilisce il diritto di accesso a un PABF per tutti i consumatori legalmente residenti nell’UE. La PAD ha garantito ai consumatori l’accesso ai conti di base, ma l’adozione varia da uno Stato membro all’altro e le ragioni possono essere diverse.

Ad esempio, l’articolo 16 prevede anche una serie di (possibili) deroghe al diritto al PABF. In pratica, la deroga più importante è contenuta nell’articolo 16, paragrafo 4, che impone agli Stati membri di garantire che gli istituti di credito rifiutino una richiesta se l’apertura di un conto di questo tipo comporta una violazione delle disposizioni in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro e di contrasto al finanziamento del terrorismo di cui alla direttiva 2005/60/CE (successivamente abrogata e sostituita dalla direttiva (UE) 2015/849, la quarta direttiva sul riciclaggio di denaro (MLD4)). La Commissione osserva che questo può essere in conflitto con il diritto a un PABF e che l’interazione può non essere del tutto chiara. Il considerando 34 della PAD sottolinea che le norme antiriciclaggio non dovrebbero essere usate come pretesto per respingere i consumatori meno attraenti dal punto di vista commerciale, ma attualmente non esistono altre indicazioni generali a livello europeo sulle interconnessioni tra le diverse norme. Difficoltà nell’apertura di un PABF sono state riscontrate in particolare nelle seguenti aree:

  • Mancanza di documenti d’identità specifici;
  • accesso transfrontaliero ai conti di pagamento
  • pratiche di de-risking per motivi di antiriciclaggio; e
  • pratiche di de-risking dovute al Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA) degli Stati Uniti.

Si ricorda che l’Autorità bancaria europea (EBA) ha già fornito alcune linee guida (marzo 2021) che possono aiutare ad affrontare il de-risking indesiderato, con ulteriori indicazioni sull’interazione tra PAD e norme antiriciclaggio pubblicate nel marzo 2023. La Commissione ha inoltre proposto disposizioni specifiche nel pacchetto legislativo su AML/CFT presentato nel luglio 2021 per mitigare il rischio di de-risking in materia di antiriciclaggio. Il pacchetto sta attualmente attraversando l’iter legislativo dell’UE.

Come indicato dall’ultimo 2021 Database Global Findex altri motivi per non avere un conto di pagamento addotti dai consumatori senza conto di pagamento in quegli Stati membri che hanno un tasso inferiore di persone iscritte al sistema bancario possono essere l’insufficienza di fondi, la mancanza di fiducia negli istituti finanziari o il fatto che gli istituti finanziari sono troppo lontani.

Tuttavia, la Commissione ritiene che lo scopo del PAD non sia necessariamente quello di ottenere un’elevata diffusione dei PABF, ma piuttosto di aumentare l’inclusione finanziaria e garantire che tutti i consumatori abbiano accesso a un PABF. Inoltre, come mostra l’ultimo Global Findex Database, la percentuale di popolazione con un conto di pagamento è aumentata negli Stati membri, raggiungendo in media il 95% e sfiorando il 100% in alcuni Stati membri.

Il cambio di conto è stato facilitato

Il PAD ha permesso a tutti i consumatori dell’UE di cambiare facilmente conto a livello nazionale, ma la relazione dell’articolo 27 mostra che il numero di cambi annuali varia notevolmente tra i diversi Stati membri. La Commissione ha riscontrato che una serie di fattori può influire sul livello di cambio di conto, ad esempio:

  • il servizio di cambio si applica ai conti di pagamento ma non ad altri prodotti finanziari (ad esempio, prestiti ipotecari e investimenti) a cui il conto di pagamento può essere collegato;
  • i consumatori possono avere una conoscenza limitata del servizio e non essere sempre informati su di esso – o addirittura scoraggiati dall’utilizzarlo;
  • un’insufficiente alfabetizzazione finanziaria e l’ipotesi che il passaggio al servizio comporti solo un risparmio limitato;
  • il desiderio di non perdere il proprio numero di conto di pagamento; e
  • il rischio che i pagamenti vadano persi.

Tuttavia, dato che l’obiettivo delle disposizioni della PAD in materia di cambio di fornitore non era necessariamente quello di aumentare il numero di cambi – ma piuttosto di rendere più facile il cambio di fornitore per aumentare la concorrenza – la disponibilità generale di un servizio di cambio di fornitore (ben funzionante) suggerisce che questo obiettivo è stato raggiunto. La Commissione osserva inoltre che potrebbe essere utile adottare ulteriori misure, in particolare per sensibilizzare i consumatori sul loro diritto di cambiare conto di pagamento.

Le possibili ulteriori misure sul passaggio da un conto all’altro prese in considerazione nella relazione sono:

  • Estensione del servizio di commutazione alla commutazione transfrontaliera;
  • introduzione di un quadro di riferimento per il reindirizzamento automatico dei pagamenti verso il nuovo conto; e
  • attuazione della portabilità completa dei numeri di conto di pagamento in tutta l’UE.
  • Sulla base dello studio Deloitte 2, la Commissione conclude che, sebbene queste possibili misure aggiuntive potrebbero rendere ancora più facile il cambio di conto di pagamento all’interno dell’UE, allo stato attuale i costi sarebbero ampiamente superiori ai benefici previsti.

Rafforzare l’inclusione finanziaria: La Commissione non esclude la possibilità di un’ulteriore modifica della PAD.

Come già menzionato, secondo il Global Findex Database 2021, in media il 95% dei cittadini dell’UE di età pari o superiore a 15 anni possiede almeno un conto di pagamento. Questa percentuale è aumentata del 4% dal 2017. La Commissione riconosce che ciò può essere dovuto a diversi fattori, in particolare alla finanza digitale, all’arrivo dei conti digitali a costo zero e al fatto che la PAD prevede il diritto a un conto bancario di base.

La percentuale di popolazione di età pari o superiore ai 15 anni che possiede un conto di pagamento è notevolmente inferiore in alcuni Stati membri rispetto ad altri. Il Global Findex Database ha anche sottolineato le differenze tra i vari tipi di consumatori, in particolare tra le persone vulnerabili. Lo studio Deloitte 1 ha mostrato che le organizzazioni di settore e dei consumatori ritengono che essere senzatetto e immigrati comporti il rischio maggiore di non avere un conto di pagamento.

Il rapporto include i seguenti esempi di buone pratiche tra gli Stati membri per ridurre l’esclusione dei consumatori dai servizi di pagamento:

  • designare uno specifico istituto di credito per fornire un PABF a un consumatore le cui richieste di PABF sono state respinte;
  • fornire agli istituti di credito una guida sull’interazione tra PAD e requisiti AML/CFT nei casi in cui i clienti non abbiano un indirizzo fisso o una documentazione standard;
  • istituire un sistema che consenta agli assistenti sociali di garantire l’identità di una persona senza fissa dimora che chiede di aprire un conto di pagamento (per risolvere il problema dei documenti d’identità di cui sopra);
  • richiedere che i PABF siano forniti gratuitamente a tutti o solo a gruppi particolarmente vulnerabili, o fissare limiti chiari e bassi per le commissioni, o schemi di tariffazione diversi per garantire condizioni più vantaggiose ai consumatori vulnerabili;
  • intraprendere azioni per informare e sensibilizzare i consumatori sui PABF, in particolare attraverso opuscoli, guide e informazioni sui siti web; e
  • sviluppare iniziative per migliorare l’inclusione finanziaria attraverso diversi programmi di alfabetizzazione finanziaria (cfr.
  • Educazione finanziaria | Autorità bancaria europea (europa.eu)
  • per una panoramica delle misure nazionali).

La Commissione afferma che la questione della necessità o meno di modificare la PAD per rafforzare ulteriormente l’inclusione finanziaria, ad esempio in relazione alle commissioni per un PABF, sarà valutata in modo più dettagliato in linea con gli standard di migliore regolamentazione. Ritiene inoltre che potrebbero essere utili ulteriori misure non legislative, come le linee guida dell’EBA sull’interazione tra MLD e PAD e le misure di sensibilizzazione in alcuni Stati membri.

La relazione illustra anche le attività in corso da parte della Commissione e di altri soggetti per affrontare gli effetti della crescente digitalizzazione sull’inclusione finanziaria, tra cui l’educazione finanziaria e l’accesso al contante. La Commissione ha inoltre recentemente avviato uno studio sul sovraindebitamento dei consumatori dell’UE e sulle sue implicazioni, con l’obiettivo di fornire una panoramica del sovraindebitamento delle famiglie e dei consumatori dell’UE, tenendo conto dell’impatto della pandemia COVID-19 sul sovraindebitamento delle famiglie.

È necessaria una maggiore coerenza dei set di dati tra gli Stati membri

Il problema dei dati individuato dalla Commissione nel suo rapporto di revisione della PAD è stato ripreso anche nel suo rapporto sull’articolo 27, che ha osservato che l’arco temporale dei dati raccolti (2016-2021) e le differenze nei metodi di raccolta dei dati rendono difficile trarre conclusioni definitive sull’impatto della PAD. La Commissione sta lavorando con gli Stati membri per concordare le serie di dati rilevanti da raccogliere e fornire in futuro, per garantire una disponibilità e una comparabilità dei dati più complete.

Prossimi passi

Alla luce delle conclusioni del rapporto di revisione, la Commissione non ha presentato al momento alcuna proposta legislativa di modifica della PAD. Tale proposta dovrà essere esaminata in modo più dettagliato e in linea con gli standard di migliore regolamentazione in una fase successiva, tenendo conto in particolare delle linee guida dell’EBA sull’interazione tra PAD e norme antiriciclaggio. La Commissione continuerà a monitorare l’attuazione e l’applicazione della PAD negli Stati membri.