Austria: Approvata la nuova legge sul whistleblowing

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Il 1° febbraio 2023, il Consiglio nazionale austriaco ha approvato la legge sulla protezione degli informatori (WPA). La legge prevede una serie di obblighi per le aziende in materia di whistleblowing, nonche’ l’istituzione di un sistema di segnalazione interno. Il legislatore austriaco sta finalmente attuando i requisiti della direttiva UE sugli informatori, anche se con un ritardo di oltre un anno.

E’ opportuno che le aziende adempiano agli obblighi previsti dalla nuova normativa, creando al contempo un sistema di segnalazione adeguato alle esigenze della propria azienda. Ciò vale anche per le piccole imprese che impiegano meno di 50 dipendenti, in particolare, al fine di evitare che informazioni interne vengano divulgate su canali di segnalazione esterni. I dipendenti dovranno, inoltre, essere formati per comprendere l’importanza di utilizzare canali interni piuttosto che esterni e per prevenire fin dall’inizio misure di ritorsione contro gli informatori.

La WPA intende motivare le aziende austriache a fare affari conformemente alle disposizioni di legge in aree di interesse pubblico (ad esempio, riciclaggio di denaro, sicurezza dei prodotti, protezione dell’ambiente). La WPA prevede procedure semplificate per gli informatori per segnalare eventuali violazioni. In caso di violazione, sono previste sanzioni amministrative fino a 40.000 euro.

Gli informatori sono persone che presentano un legame con l’azienda (ad esempio, dipendenti) e che riconoscono e segnalano violazioni avvenute all’interno dell’azienda. Dal momento della segnalazione, gli informatori godono di una protezione speciale contro possibili misure di ritorsione, come la sospensione dall’incarico lavorativo o il licenziamento.

Gli informatori possono utilizzare canali di segnalazione esterni e interni per segnalare violazioni. L’Ufficio federale per la prevenzione e la lotta alla corruzione è un canale di segnalazione esterno. L’obbligo di istituire canali di segnalazione interna si applica alle aziende con 50 o più dipendenti, ma anche alle aziende di determinati settori, indipendentemente dalle loro dimensioni. I datori di lavoro che impiegano 250 o più dipendenti avranno sei mesi dall’entrata in vigore della legge per procedere all’adozione di sistemi di segnalazione; le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 249 devono soddisfare i requisiti della normativa entro il 17 dicembre 2023.

Inoltre, l’azienda dovra’ istituire un dipartimento autonomo e dotato di adeguate risorse umane e finanziarie. Il dipartimento deve rispettare i requisiti legali minimi, in particolare, le norme sulla protezione dei dati personali. Una volta che un informatore contatta il dipartimento, quest’ultimo dovra’ avviare un’indagine interna, mantenendo riservata l’identità degli informatori. L’indagine deve essere condotta da persone imparziali e indipendenti.

L’implementazione di un canale di segnalazione interna e l’istituzione di un dipartimento competente può richiedere l’accordo del comitato aziendale o accordi individuali con i dipendenti. I relativi requisiti legali devono essere valutati caso per caso e dipendono dal potere decisionale dell’organo interno e dal grado di controllo sui dipendenti attuato dal sistema di segnalazione.