Francia: Imposta sui Salari e Bonus di Fusione

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Il Tribunale amministrativo di Lille ha ritenuto che il bonus di fusione (merger premium) debba essere tenuto in considerazione nel fatturato complessivo utilizzato per la determinazione dell’imposta sui salari.

L’articolo 231 del Codice generale delle imposte (CGI) prevede che le aziende siano soggette all’imposta sui salari sulle retribuzioni corrisposte ai dipendenti quando le stesse non sono assoggettate alla tassa sul valore aggiunto (IVA), o se non lo sono state su almeno il 90% del loro fatturato nell’anno precedente al pagamento delle remunerazioni.

La base imponibile per la tassa sui salari è calcolata applicando un rapporto tra il fatturato non soggetto a IVA e il fatturato totale. La nozione di “fatturato” include tutte le entrate e i proventi, anche quelli derivanti da operazioni non soggette a IVA.

Fatti:

La società in questione è stata sottoposta a un controllo fiscale per gli anni 2018 e 2019, durante il quale l’amministrazione fiscale aveva inviato una proposta di rettifica riguardante la tassa sui salari. La società aveva escluso un bonus di fusione dal fatturato utilizzato per determinare il rapporto di assoggettamento alla tassa sui salari, riducendo il rapporto dal 70% al 45%.

Sentenza del Tribunale amministrativo di Lille:

Il giudice ha ritenuto che, considerando l’attività abituale di holding e di assistenza amministrativa e contabile, il bonus di fusione non è da considerarsi un ricavo eccezionale e deriva da una ordinaria decisione gestionale. Pertanto, il bonus di fusione deve essere incluso nel fatturato complessivo ai fini dell’applicazione dell’imposta sui salari.

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