Hong Kong: Tassazione dei dirigenti

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L’imposta sui salari di Hong Kong è applicabile ai redditi da lavoro dipendente che derivano da Hong Kong. Per determinare se il reddito sorge a Hong Kong, è necessario esaminare il luogo in cui si svolge l’attività lavorativa. I fattori più importanti sono i seguenti:

  1. il contratto di lavoro è stato negoziato ed eseguito a Hong Kong;
  2. il datore di lavoro è residente a Hong Kong; e
  3. la retribuzione è pagata al dipendente a Hong Kong.

Se l’impiego è situato a Hong Kong, il reddito derivante da tale impiego sarà soggetto all’imposta sui salari, anche se è prevista un’esenzione se il dipendente non presta servizi a Hong Kong durante l’impiego, o se il dipendente è fisicamente presente a Hong Kong per non più di 60 giorni in totale nell’anno di valutazione.

Tuttavia, anche nel caso di un impiego non localizzato a Hong Kong, se il dipendente è fisicamente presente a Hong Kong per più di 60 giorni e presta servizi durante tale periodo, il reddito derivante dai servizi resi a Hong Kong sarà comunque soggetto all’imposta sui salari, anche se su base giornaliera. L’imposta sui salari si applica quindi a tutti i dipendenti, indipendentemente dalla loro nazionalità o residenza. L’imposta sui salari è applicata ad aliquote progressive, con un’aliquota massima del 17%, ma l’imposta totale dovuta è limitata a un’aliquota standard del 15% del reddito netto valutabile.

L’imposta sui salari sarà applicata all’esercizio delle opzioni su azioni. L’imposta viene applicata sulla plusvalenza realizzata con l’esercizio dell’opzione, calcolata come differenza tra il valore equo di mercato delle azioni al momento dell’esercizio e il corrispettivo pagato per l’assegnazione delle azioni.

Se non è previsto un periodo di maturazione per le azioni vincolate, l’imposta sulle retribuzioni viene addebitata sul valore equo di mercato delle azioni al momento dell’assegnazione. Nel determinare il valore equo di mercato possono essere applicati degli sconti a seconda della restrizione applicabile. Eventuali distribuzioni derivanti dalle azioni durante il periodo di restrizione non sono tassabili, in quanto si tratta di reddito da investimento. Se si applica un periodo di maturazione, l’imposta sulle retribuzioni viene applicata sul valore equo di mercato al momento del collocamento. Anche le distribuzioni derivanti dalle azioni durante il periodo di maturazione sono tassabili come reddito da lavoro dipendente.

A Hong Kong, i datori di lavoro e i dipendenti sono tenuti per legge a partecipare a un fondo di previdenza obbligatorio (MPF) e a contribuire al fondo con un importo pari al 5% del reddito del dipendente (esclusi i pagamenti di indennità di licenziamento o di anzianità di servizio versati ai sensi dell’ordinanza sul lavoro). Il reddito rilevante del dipendente è attualmente limitato a un massimo di 30.000 HK$ al mese ai fini del calcolo del contributo. Di conseguenza, l’importo massimo del contributo obbligatorio richiesto da datore di lavoro e dipendente è di 1.500 HK$ al mese.

L’obbligo di versare i contributi si applicherà a tutti gli impieghi a Hong Kong, indipendentemente dalla nazionalità o dalla residenza del dipendente. Un direttore esecutivo che riceve uno stipendio in base a un contratto di lavoro, ad esempio, sarà tenuto ad aderire a un regime MPF; tuttavia, un direttore che riceve compensi da amministratore in virtù della sua carica non è un dipendente e quindi non è tenuto a partecipare a un regime MPF. Esistono tuttavia alcune eccezioni limitate per i dipendenti che entrano a Hong Kong con un visto di lavoro.

In alternativa, un datore di lavoro può anche gestire un regime esente dall’Occupational Retirement Schemes Ordinance invece di partecipare a un regime MPF. I contributi per tale regime sono disciplinati dalle regole del relativo regime esentato dall’Occupational Retirement Schemes Ordinance.

I compensi sotto forma di opzioni su azioni e altri compensi non espressi in forma monetaria sono esclusi dal reddito del dipendente ai fini della contribuzione alla MPF.

I pagamenti effettuati ai dipendenti in relazione a un cambio di controllo non sono generalmente deducibili ai fini dell’imposta sugli utili del datore di lavoro, a meno che non si possa dimostrare che i pagamenti sono spese correnti sostenute per la produzione di utili.

I benefici forniti da un datore di lavoro a un dipendente in cambio di servizi resi sono generalmente imponibili ai fini dell’imposta sugli utili se sono convertibili in denaro. Un benefit può essere convertibile tramite vendita ma anche con altri mezzi: ad esempio, un accordo in base al quale il dipendente può scegliere di rinunciare al benefit e accettare invece un salario extra. Spesso a Hong Kong vengono forniti ai dipendenti alloggi e veicoli su base fiscale agevolata. Ciò è consentito a condizione che le regole relative a tali benefici siano adeguatamente seguite.