
Un post-nuptial agreement è un contratto stipulato tra coniugi dopo il matrimonio. Tale accordo stabilisce come verranno gestiti i beni e le questioni economiche durante il matrimonio e, soprattutto, in caso di separazione o divorzio.
I post-nuptial agreements forniscono una guida per la gestione del patrimonio coniugale, promuovendo trasparenza finanziaria e chiarezza all’interno della relazione. Sebbene non siano automaticamente vincolanti secondo il diritto inglese, questi accordi stanno acquisendo un peso crescente, anche alla luce dell’evoluzione giurisprudenziale nel diritto di famiglia.
Ambito e Contenuto dei Post-Nuptial Agreements
Il post-nuptial agreement distingue tra beni matrimoniali e beni non matrimoniali:
- Beni matrimoniali (o condivisi): includono i beni acquisiti durante il matrimonio o intestati a entrambi i coniugi, come la casa coniugale e i conti correnti cointestati.
- Beni non matrimoniali (o separati): comprendono generalmente:
- Beni acquisiti prima del matrimonio
- Patrimoni ereditati
- Donazioni ricevute individualmente durante il matrimonio.
Inoltre, i post-nuptial agreements possono disciplinare:
- Redditi attuali e futuri
- Interessi in eventuali trust
- Disposizioni economiche per i figli già nati (generalmente non per figli futuri, data l’imprevedibilità degli eventi).
Tali accordi includono spesso una clausola di revisione, che stabilisce quando e come il contenuto dell’accordo debba essere aggiornato, specialmente in seguito a eventi significativi come la nascita di un figlio o la ricezione di un’eredità.
È importante sottolineare che i post-nuptial agreements non regolano di norma aspetti non patrimoniali relativi ai figli, come l’affidamento o il diritto di visita, poiché tali questioni restano di competenza esclusiva del tribunale, che decide in base al superiore interesse del minore.
Finalità e Vantaggi
I post-nuptial agreements perseguono i seguenti obiettivi principali:
- Chiarezza: promuovere trasparenza nella gestione finanziaria della coppia, a beneficio anche della parte economicamente più debole.
- Certezza: definire in anticipo le modalità di divisione dei beni in caso di separazione o divorzio.
- Tutela: proteggere il patrimonio personale o ereditato da potenziali pretese dell’altro coniuge.
- Riduzione del contenzioso: limitare il rischio di procedimenti giudiziari lunghi, onerosi ed emotivamente logoranti in caso di crisi coniugale.
Valore Giuridico e Approccio dei Tribunali
Nel sistema legale inglese, i post-nuptial agreements non sono automaticamente vincolanti. I giudici conservano un ampio potere discrezionale nell’ambito delle decisioni economiche, in virtù della sezione 25 del Matrimonial Causes Act 1973 (MCA 1973). Tuttavia, un post-nuptial agreement redatto in modo corretto è considerato una “circostanza rilevante” e può dunque essere tenuto in considerazione da parte del giudice.
Sul tema, la sentenza cardine e’ Radmacher v Granatino [2010] UKSC 42, dove la Corte Suprema ha stabilito che:
“Il giudice dovrebbe dare effetto a un post-nuptial agreement se liberamente sottoscritto da entrambe le parti, con piena consapevolezza delle sue implicazioni, salvo che, nelle circostanze del caso concreto, non sia equo vincolare le parti all’accordo.”
Il Test in Tre Fasi per la Valutazione dell’Equità
L’equità di un post-nuptial agreement viene valutata secondo i criteri enunciati nella sentenza Radmacher-Granatino, articolati in tre requisiti fondamentali:
- Libera volontà: entrambe le parti devono aver sottoscritto l’accordo di propria iniziativa, senza subire pressioni indebite, coercizione o raggiri.
- Piena consapevolezza delle implicazioni: è essenziale che ciascuna parte comprenda le conseguenze giuridiche ed economiche dell’accordo. La consulenza legale indipendente è fortemente raccomandata e costituisce un valido indicatore di tale consapevolezza.
- Equità al momento dell’esecuzione: il tribunale valuta la giustizia sostanziale dell’accordo alla luce delle circostanze attuali, con particolare attenzione al soddisfacimento dei bisogni fondamentali e alla protezione di eventuali figli.
Nella valutazione dell’equità, i giudici applicano i principi di bisogno, compensazione e condivisione:
- Bisogno: garantire a entrambi i coniugi un tenore di vita dignitoso, inclusa la disponibilità di un alloggio adeguato.
- Compensazione: risarcire la parte che ha sacrificato opportunità economiche per scelte comuni (es. cura dei figli o rinuncia alla carriera).
- Condivisione: in assenza di motivi contrari, i beni acquisiti durante il matrimonio devono essere divisi equamente; i beni non matrimoniali possono invece essere “protetti” se adeguatamente identificati.
Aspetti Chiave nella Redazione dei Post-Nuptial Agreements
- Consulenza legale indipendente: è fortemente consigliata per entrambe le parti, poiché aumenta sensibilmente le probabilità che l’accordo venga considerato valido ed equo in sede giudiziale.
- Trasparenza patrimoniale: la piena e veritiera disclosure dei beni di entrambi i coniugi riduce il rischio di controversie future e consente a entrambi di prendere decisioni consapevoli.
- Clausole di revisione: permettono di aggiornare l’accordo al mutare delle circostanze familiari ed economiche, assicurando la sua attualità e rilevanza nel tempo.
Conclusione
Sebbene non automaticamente vincolanti, i post-nuptial agreements rappresentano uno strumento efficace per la gestione delle finanze coniugali e la protezione del patrimonio personale.
Quando redatti in modo trasparente, equo e con il supporto di un’adeguata assistenza legale, tali accordi hanno elevate probabilità di essere considerati validi e applicabili dai tribunali in caso di separazione o divorzio.
Essi offrono così chiarezza, certezza e sicurezza, consentendo alle coppie di affrontare gli aspetti economici del matrimonio con maggiore serenità e chiarezza.Top of Form