Misure antifrode nel settore edile

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Il Governo intende rafforzare la lotta alle frodi nel settore delle costruzioni mediante l’adozione di misure specifiche volte a sanzionare le imprese che partecipano consapevolmente a transazioni collegate a frodi fiscali. Tali misure comporteranno conseguenze significative per le aziende che non adottano adeguati presidi per prevenire comportamenti irregolari all’interno della propria catena di fornitura.

Il comparto edile rappresenta da anni un ambito ad alto rischio di evasione e frode fiscale e, nel tempo, sono stati introdotti diversi interventi per contrastare tali fenomeni. Tra le iniziative più rilevanti del Tesoro britannico figura l’introduzione, nel 1971, del Construction Industry Scheme (CIS), un regime secondo cui gli appaltatori trattengono una quota d’imposta sui pagamenti ai subappaltatori e la versano direttamente all’HMRC come anticipo sul debito fiscale di questi ultimi.

I subappaltatori registrati sono soggetti a una detrazione del 20%, mentre quelli non registrati subiscono un prelievo del 30%. È inoltre possibile richiedere lo status di pagamento lordo, che consente di ricevere i compensi senza alcuna detrazione prevista dal CIS, purché l’impresa soddisfi specifici requisiti di natura operativa e di conformità.

Nel tentativo di contrastare ulteriormente l’elusione e l’evasione fiscale, ad aprile 2024 i criteri per l’ottenimento dello status di pagamento lordo sono stati irrigiditi, includendo tra le condizioni anche la piena conformità all’IVA. Nonostante ciò, i reati gravi continuano a rappresentare un rischio rilevante nel settore.

Il bilancio 2025 ha introdotto ulteriori misure a sostegno dell’HMRC nella lotta contro le frodi e le inadempienze nel settore delle costruzioni, applicando al regime CIS strumenti ritenuti efficaci per contrastare l’evasione dell’IVA.

Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 6 aprile 2026 e prevedono che, qualora l’HMRC dimostri che un’impresa “sapeva o avrebbe dovuto sapere” di aver concluso una transazione collegata a un’evasione fiscale fraudolenta, l’agenzia potrà revocare immediatamente lo status di pagamento lordo del contribuente interessato. L’impresa che ha concluso una transazione collegata a frodi fiscali sarà ritenuta responsabile del mancato versamento delle imposte e potrà essere soggetta a una sanzione pari al 30% dell’imposta dovuta. Tale sanzione potrà essere applicata non solo all’impresa, ma anche ai suoi amministratori e alle persone ad essa collegate.

Una volta revocato lo status di pagamento lordo, il termine per presentare una nuova richiesta è stato esteso da 1 a 5 anni.

Molte imprese del settore edile dipendono dallo status di pagamento lordo per gestire il flusso di cassa; per questo motivo, la sua eventuale revoca per un periodo di cinque anni rappresenta un deterrente significativo e dovrebbe spingere le aziende a richiedere ai subappaltatori lungo la catena di fornitura una due diligence adeguata.

Sebbene il Construction Industry Scheme comporti già un considerevole onere amministrativo, con dichiarazioni mensili, verifiche dei subappaltatori e versamenti all’HMRC, le aziende dovranno ora riesaminare le proprie catene di fornitura e aggiornare le procedure di due diligence e i processi di onboarding, al fine di garantire che le transazioni non siano coinvolte in evasione fiscale fraudolenta.

Come già avvenuto per IVA, IR35 e, a breve, per le forniture tramite società ombrello, l’HMRC mira a prevenire le perdite fiscali intervenendo sui soggetti posizionati più in alto nella catena di fornitura, laddove non siano state adottate misure sufficienti a evitare transazioni fraudolente.