Repubblica Ceca: Aumento delle imposte a partire dal 2024

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Il governo ceco ha presentato una proposta per combattere i crescenti deficit di bilancio, che consiste nel taglio dei sussidi e nell’aumento delle imposte a partire dal 2024. La proposta deve ancora essere approvata dal Parlamento ceco e rimane soggetta ad eventuali modifiche.

Imposta sul reddito delle società

L’aliquota dell’imposta sul reddito delle società aumentera’ dal 19% al 21%.

Le autovetture saranno soggette a tassazione (soprattutto per l’ammortamento fiscale) solo fino a 84.000 euro. La detrazione dell’IVA a monte sulle autovetture non sara’ tuttavia interessata da tale limitazione, applicabile solo alle auto acquistate a partire dal 2024.

Le auto completamente elettriche possono essere ammortizzate più rapidamente nell’arco di due anni, ma sono comunque soggette alla limitazione di cui sopra.

Attualmente, qualsiasi reddito di entita’ non residenti e generalmente soggetto a ritenuta alla fonte ceca deve essere formalmente notificato all’autorità fiscale competente. Questo vale anche se non si applica alcuna ritenuta a causa di un’esenzione fiscale o di un trattato in materia fiscale che protegge tali redditi dalla tassazione nella Repubblica Ceca.

La proposta limita la notifica di cui sopra, in caso di assenza di ritenuta, solo alle royalties e ai dividendi. Di conseguenza, soprattutto i redditi da interessi – che sono spesso protetti da trattati fiscali in relazione alla ritenuta alla fonte, ed esenti quando sono pagati a detentori non di eurobond emessi in Repubblica Ceca – non dovranno più essere notificati.

Tassazione delle persone fisiche

Le persone fisiche sono soggette a un’aliquota progressiva in due fasce reddituali del 15% e del 23%. Si propone di ridurre la soglia per la fascia più alta da 4 a 3 volte il salario medio annuo.

La proposta introduce un nuovo contributo per l’assicurazione malattia dello 0,6% a carico dei lavoratori dipendenti, che si traduce in un aumento dal 6,5% al 7,1% dei contributi previdenziali.

I lavoratori autonomi sono attualmente soggetti a contributi previdenziali del 29,2% calcolati sul 50% della loro base imponibile. La proposta aumenta questa percentuale dal 50% al 55%, incrementando, di fatto, i contributi del 10%. Non è stato proposto un aumento equivalente per i contributi di assicurazione sanitaria.

Se una persona fisica residente nella Repubblica Ceca vende azioni di una società, le plusvalenze realizzate sono generalmente esenti dall’imposta sul reddito se le azioni sono vendute dopo essere state detenute per più di cinque anni. Un’esenzione simile si applica ai titoli, con un limite temporale di tre anni.

La proposta impone un limite quantitativo a queste esenzioni pari a 1,7 milioni di euro l’anno. Questo limite si applicherebbe al reddito lordo (prezzo di vendita) e non alla plusvalenza. Se il reddito supera 1,7 milioni di euro, tale cifra sara’ esente, mentre l’eccedenza sara’ tassabile, con costi deducibili pro quota.

La base imponibile deducibile sara’, a scelta, il costo effettivo di acquisizione delle azioni (o titoli) o la loro valutazione sul mercato alla fine del 2023. Per le azioni e i titoli acquistati prima del 2024, l’obiettivo è quello di applicare l’imposta solo alle plusvalenze maturate a partire dal 2024.

I benefit in natura dei dipendenti – attualmente esenti – diventeranno imponibili, ma anche deducibili per i datori di lavoro.

Le rette delle scuole dell’infanzia – attualmente deducibili fino a 700 euro l’anno – non saranno più deducibili.

L’agevolazione fiscale per il coniuge che non produce reddito – deducibile fino a 1.000 euro all’anno – sara’ limitata ai coniugi che si occupano di bambini fino a 3 anni di età.

Le vincite al gioco d’azzardo – attualmente esenti fino a 42.000 euro all’anno – saranno esenti solo fino a 2.000 euro all’anno.

Le plusvalenze in valuta estera sui conti in valuta estera – attualmente esenti – saranno esenti solo fino a 2.000 euro all’anno.